L'entusiasmo che un drone provoca nei nuovi utilizzatori talvolta è così tanto da far dimenticare…
C’è drone… e drone
Quando pensiamo a un drone, l’immagine che in genere ci viene alla mente è quella di un quadricottero (non a caso si usa anche questo termine per parlare di questi dispositivi) di dimensioni più o meno ridotte. Questo perché si tratta sicuramente della tipologia più comune, così tanto che spesso si ritiene – errando – che i droni abbiano solo e soltanto la forma dei loro equivalenti giocattolo. E viceversa!
Al contrario, anche se quella con quattro eliche è comunissima, in realtà i droni sono progettati per avere forme diverse a seconda dell’utilizzo specifico che se ne fa. E cambiano anche le dimensioni, via via più grandi a seconda del raggio operativo che va coperto.
Le forme dei droni
Per certi versi, i droni possono avere un aspetto assolutamente sorprendente, e al meno esperto potrebbe capitare di vedere un drone, seppure da lontano, senza minimamente sospettare che si tratti proprio di questo gioiellino tecnologico: questo perché sono assolutamente indistinguibili da un comune aeroplano.
È il caso degli HALE, sui quali grandi realtà dell’aviazione come la Boeing stanno continuando a fare studi. Si tratta di droni che possono volare ad altitudini elevatissime (nel caso specifico, 20.000 metri) senza che sia necessario preoccuparsi della pressurizzazione in cabina. Hanno all’incirca la stessa forma degli UCAV, usati in combattimento e spesso al centro delle polemiche.
Altri droni, poi, come quelli ad ala fissa, sembrano il punto di incontro fra un aliante e un aquilone, e non sfruttano una fonte di energia per continuare a rimanere in volo, ma rimangono sulla traiettoria decisa in origine… come un aeroplanino di carta, insomma.
Ci sono infine droni somgilianti a piccoli elicotteri: sono spesso dispositivi ibridi che possono essere alimentati sia a elettricità che a benzina, e li vediamo utilizzati in agricoltura. Sui vari utilizzi dei droni parleremo più diffusamente su queste pagine.